Camere Roma

 
   
Il XVII secolo a Roma
Nel sec. XVII, fra i piu' attivi dal punto di vista architettonico, la citta' acquisto' la caratteristica fisionomia barocca che tuttora conserva. Fra i primi grandi architetti secenteschi sono A. Algardi, piu' noto come scultore, che nella facciata di S. Ignazio e nella Villa Doria-Pamphili si ispiro' a uno stile accademico e classicheggiante; Pietro da Cortona, cui, oltre a opere di pittura, si devono la chiesa dei SS. Luca e Martina, a croce greca con absidi semicircolari, e la facciata di S. Maria della Pace (1656-57), di aspetto maestoso nell'abile sistemazione del portico a semicerchio. Massimi rappresentanti del barocco romano furono Bernini. Il primo, piu' incline alla ripresa di motivi classicheggianti, svolse un'intensissima attivita' sia come scultore (ritratti, monumenti funebri, fontane) sia come architetto (colonnato di S. Pietro, progetto della sistemazione urbanistica di piazza Navona, completamento di palazzo Barberini, chiesa di S. Andrea al Quirinale, a pianta ellittica, ecc.). Borromini, invece, rispetto al classicismo solenne del Bernini, espresse un gusto barocco di piu' alta drammaticita', come testimoniano le chiese di S. Carlo alle Quattro Fontane e di S. Ivo alla Sapienza, l'elegante oratorio dei Filippini e la chiesa di S. Agnese in Agone, dal fastoso interno. Dal Borromini derivo' una corrente di gusto che ebbe larga diffusione nel Settecento. Fra gli altri architetti del sec. XVII vanno ricordati Carlo Rainaldi, autore fra l'altro di adattamenti dell'interno di S. Maria Maggiore, delle chiese di piazza del Popolo e di S. Maria in Campitelli; Carlo Fontana, autore di S. Maria dei Miracoli e della facciata di S. Marcello al Corso; Andrea Pozzo. Sotto il profilo pittorico, l'attivita' romana del Caravaggio e di Annibale Carracci, dai quali derivo' gran parte della pittura del sec. XVII, conferi' alla citta' grande prestigio e richiamo' numerosi artisti, da Rubens, a Velazquez, a Poussin.
testo